""Ciao a tutti mi chiamo Suada. Dal 27 settembre 2015 fino a 4 ottobre 2015 ho partecipato al progetto
‘’Your turn Games in NFL’’ a Kobuleti in Georgia. È stata la mia prima esperienza Erasmus + ma posso dire che è stata un’esperienza unica . Giovani da diversi parti d’Europa e non solo dove abbiamo avuto la possibilità di conoscere l’un l’altro non solo come persona ma anche attraverso i costumi e le tradizioni. Per esempio se mai ascolterete la parola khachapuri, si tratta della pizza tradizionale della Georgia ed è pure buonissima. Ma tornando al TC è stato davvero molto ma molto divertente e mai nella mia vita ho imparato cosi tanto dai giochi. Ho imparato che giocare significa essere una squadra, che partecipare non significa dover vincere ma trovare collaborazione e cooperazione con gli altri. È un po’ come nella vita dove tutti dobbiamo farcela e perchè non aiutarci a vicenda per farcela tutti insieme. Questo Training Course è stato un insegnamento di vita oltre alla specifica esperienza sul ruolo del gioco nell'insegnamento. Ricordo con nostalgia tutto quanto ho vissuto e non vedo l’ora di poter mettere in atto tutte le cose che ho imparato .Spero di poter fare altre simili Training Course perche ne è valsa la pena, anzi no, non la pena ma la gioia. "" S.N |
Suada |
Angela |
""Ciao, sono Angela. Ho partecipato al progetto YEEY
(Youth Exchange Express Yourself) svoltosi a Sepolno, Polonia, nel 2013. Le nazioni che hanno aderito all'iniziativa, oltre all'Italia e alla Polonia, sono state Romania e Turchia. Quindi lingue differenti, culture differenti...apparentemente tutto molto lontano dalle nostre abitudini! Ma nel vivere quest'esperienza ci si rende conto del fatto che la conoscenza di nuovi modi di vivere e pensare non può che arricchire. Infatti è stata proprio questa diversità di base ad unire maggiormente i nostri rapporti! Affrontare questa bellissima avventura è sicuramente il modo migliore per mettersi in gioco e sbloccarsi nell'interagire con gli altri; soprattutto per me, che al momento della partenza avevo molte difficoltà! Tutto era strutturato per permettere che ciò si verificasse nel migliore dei modi. Ecco perché mi sento di ringraziare tutti coloro che ne hanno preso parte e di invitare i giovani ad aderire a progetti di questo tipo. Io di sicuro ho intenzione di partire di nuovo non appena ne avrò la possibilità!"" |
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Lory""Mi chiamo Lory sono italiana e vivo a Colletorto un piccolo paesino in provincia di Campobasso e vorrei raccontarvi la mia esperienza. Il progetto a cui ho partecipato si chiama “Let’s create it!” a sepolno krajenskie in Polonia. Il progetto si è svolto dal 05/07/2015 al 13/07/2015. Nonostante le diverse lingue, le diverse culture c’era una grande collaborazione. La Polonia mi ha sorpreso, è un posto meraviglioso e sembra di sentirsi a casa. Già dal primo giorno il mio pensiero è stato positivo sono stata ben accolta. I nostri ospiti sono stati sempre attenti ad ogni bisogno o particolare ed erano sempre disponibili. In questa esperienza rimani sorpresa da te stessa e dagli altri perché continuamente ti metti in gioco, impari cose nuove e non ti senti diverso. Grazie a questo tipo di progetto, nonostante le culture siano diverse, tu ti senti un gruppo unito. Le persone che si incontrano sono fantastiche al tal punto che è inevitabile che alla partenza scenda una lacrima. Un esperienza che ti arricchisce dentro e ti fa sentire bene. La consiglio a tutti i giovani perché ne vale veramente la pena. Sono sicura che il mio modo di pensare delle altre culture, delle altre persone è cambiato in modo positivo ed è per questo che credo che bisogna aderire a questi progetti per avere più stimoli e per farsi nuove amicizie di diverse culture.""
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""Mi chiamo Leda e ho 23 anni. Due anni fa ho partecipato ad un progetto di scambio giovanile in Polonia, precisamente in un paesino di nome Sepolno. Eravamo 4 nazioni : Polonia, Romania, Turchia ed Italia. 4 nazioni diverse di cui conoscevo poco,o meglio, quello che conoscevo non rispecchiava affatto le persone che ho avuto l’opportunità di conoscere le usanze della loro terra. Il progetto è durato una settimana, durante la quale ci siamo cimentati in varie attività :ballo, teatro, fotografia, giochi, cucina, sport e tanto divertimento. La cosa bella è che ognuna delle attività aveva lo scopo di avvicinarti alle altre persone , senza che neanche te ne accorgessi al fine di creare un unico gruppo dove non c’erano differenze né pregiudizi e dove tutti erano pienamente integrati. Dire che questo progetto mi ha cambiato la vita è quasi riduttivo. Io sono cresciuta così tanto in quella settimana senza rendermene nemmeno conto. All’arrivo ero timida, impacciata e avevo paura a relazionarmi con gli altri, ma quando è arrivato il momento di andare via, allora si che è stata dura ,perché non volevo proprio andarmene. Ero così legata agli altri e piena di voglia di fare. Ho imparato che non bisogna mai giudicare gli altri popoli senza prima averli conosciuti davvero, perché possiamo anche avere usanze diverse, ma siamo comunque ragazzi e nel modo di pensare e di essere siamo tutti uguali; che l’unione fa la forza, sempre; che il bello dell’Europa e del mondo sta nella diversità, che conoscere nuove persone è una cosa stupenda. Ormai sono passati due anni, ma mi capita spesso di ripensare a quell’esperienza e a tutti quelli che ho incontrato, col sorriso e anche un pizzico di nostalgia, perché in effetti mi mancano e vorrei rivederli tutti. Consiglio ad ogni giovane di provare almeno una volta nella vita un’esperienza simile, perché c’è tanto da imparare. Io, appena avrò l’opportunità di partire di nuovo, di sicuro lo farò."" |
Roberta""Ciao a tutti, sono Roberta, una ragazza italiana che vive in un paesino in provincia di Campobasso, Colletorto. Dal 5 luglio 2015 al 13 luglio 2015 ho partecipato al progetto "Let's create it", tenutosi a Sepolno, in Polonia. I giorni sono lettaralmente volati e la voglia di tornare a casa non si faceva proprio sentire. Questa esperienza mi ha insegnato tanto, partendo dal fatto che appena mi si ripresenterà l'occasione, parteciperò di nuovo a progetti simili. Grazie al clima che viene a crearsi, dimentichi di avere una vita all'infuori di quella che stai vivendo. Sei parte integrante di un gruppo super attivo ed ogni momento è organizzato in modo da farti pensare solo a quello che stai facendo lì. Vieni accolta nel miglior modo possibile. La parola d'ordine in quei giorni è felicità. Non c'è posto per niente che non faccia essere felici. Conoscere persone proveniente da diverse nazionalità, riuniti tutti nello stesso posto, è forse la cosa più entusiasmante. Abbatti tante barriere, che possono essere date dai pregiudizi o semplicemente dall'ignoranza. In una settimana ricevi una scarica di informazioni internazionali pazzesca. Per non parlare poi della ricchezza che acquisisci a livello sociale, ma soprattutto affettivo. Il tempo lì scorre più in fretta e quindi riesci a voler bene a ognuno di loro nel giro di poche ore, perchè come ho detto, tutto il resto del mondo è fuori; è un club esclusivo. Ripeterei esperienze come questa tutti i giorni della mia vita, sono rimasta incantata da tutto e da tutti e conserverò gelosamente questi ricordi stupendi. Posso solo dirmi fortunata per aver preso parte ad un progetto simile.""
Leda |